Corti, Chiese e Cortili
LA MUSICA È DI CASA
Quest’anno la rassegna presenta un calendario di 20 concerti, da giugno a settembre, in tutto il distretto della Valle del Reno, Lavino e Samoggia, con programmi diversificati che mettono a confronto musica antica e contemporanea in una sorta di dialogo continuo tra epoche e stili diversi. Con una particolarità speciale: la grande attenzione nei confronti dei giovani talenti, protagonisti di molti spettacoli e destinatari delle proposte formative e concorsuali della rassegna. Il festival darà spazio sia ad artisti di rilievo nazionale e internazionale che a brillanti giovani interpreti e compositori.
Gli spettacoli si svolgeranno in alcuni dei luoghi di maggior valore storico e architettonico del territorio: castelli, abbazie, palazzi e ville, che grazie alla disponibilità dei proprietari verranno aperti al pubblico per l’occasione. Ai concerti saranno abbinate visite guidate e passeggiate, programmate e realizzate in collaborazione con istituti e associazioni.
Diversi concerti saranno poi introdotti dalle parole esperte di chi questa rassegna l’ha ideata e realizzata 36 anni fa, Teresio Testa, per scoprire ancora di più curiosità e segreti sui compositori e sulle musiche proposte.
MALI D’AMORE E ALTRE STREGONERIE – Voci e canti dal sud Italia e dal Sud del mondo
Sabato 3 settembre ore 21
MONTE SAN PIETRO Badia del Lavino
Via Mongiorgio 4/a loc. Mongiorgio
Coro Farthan
Anna Palumbo, fisarmonica e percussioni
Antonio Stragapede, chitarra e mandolino
Arriva a compimento il secondo lavoro discografico del Coro Farthan, un affascinante viaggio intensamente progettato, ideato e realizzato in tempo pandemico, vissuto come un vero e proprio vivificante antidoto culturale al momento che stiamo vivendo.
Attraverso voci, canti e strumenti del Sud Italia e del Sud del Mondo, assieme ad interpreti competenti ed appassionati riviviamo le mansioni, i ruoli sociali e gli stereotipi di genere spesso attribuiti alle donne che allo stesso tempo definiscono un certo pensiero magico ancora presente nella tradizione orale del mezzogiorno: amanti disperate o streghe, costrette a matrimoni per procura o uniche depositarie di riti scaramantici tutti al femminile per guarire da fascinazione, incantesimi d’amore o malefici morsi di ragni..
L’altra faccia della medaglia di questo pensiero magico è un senso di nostalgia, di accettazione o al contrario di ribellione nei confronti di un destino percepito come drammaticamente ineluttabile, ma nel quale sentimenti come l’amicizia, la solidarietà e la speranza hanno un valore fondante. Una paradossale e contraddittoria saudade che funge da contraltare a fondamentali quesiti esistenziali quali … Addu’ te pizzicò la zamara?
Ingresso 5€ – prenotazioni dal 27 agosto