Perché ECOMUSEO e non semplicemente MUSEO?
Un Ecomuseo non ha il limite di una sede fisica.
I confini dell’Ecomuseo sono molto più ampi, vedono protagonisti il territorio e soprattutto la comunità.
L’ecomuseo incoraggia il visitatore a vivere il territorio in maniera diretta, esplorando in prima persona, confrontandosi con le tradizioni locali.

L’Ecomuseo della Collina e del Vino valorizza il paesaggio collinare di Castello di Serravalle. In esso vediamo riuniti elementi naturali, architettonici e tutti i temi riguardanti lo scambio pluriennale tra l’uomo e il territorio.
Il punto di partenza per la scoperta del territorio si trova al Borgo di Castello di Serravalle, tra le mura della Casa del Capitano.
All’interno è possibile trovare una collezione limitata di oggetti esposti, ma di vasta gamma: dai fossili a un orologio da campanile del 1600, dai reperti della Villa romana di Mercatello a un torchio per i ciccioli, dagli strumenti del calzolaio alle testimonianze della tradizione dialettale di Valsamoggia, all’esposizione dei vini tipici delle cantine del territorio.

L’ecomuseo è organizzato in 9 sistemi, ad ognuno dei quali corrisponde un pannello didattico esposto all’interno.
Usciti dalla Casa del Capitano inizia la vera esperienza ecomuseale.
Da qui partono 4 itinerari tematici (Storia e Archeologia; Natura e Paesaggio; Agricoltura; Società e Folclore) in cui sono stati ricondotti 9 sistemi.
Tutti gli itinerari possono essere percorsi in macchina, a piedi o in bicicletta, sono caratterizzati da un colore e segnalati da frecce stradali. Unendo i 4 percorsi si ottiene un anello di 35 km che permetterà di conoscere Castello di Serravalle a 360 gradi.
Recentemente il concetto di Ecomuseo è stato ampliato a tutto il territorio di Valsamoggia, con l’avvio del progetto “Valsamoggia Museum Outdoor”.
