Oratorio di San Matteo

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Savigno

La Chiesa, costruita nel 1683 dai signori Roppa di Maiola (oggi famiglia Ropa) da antichi documenti risulta essere edificata a “Savigno Mercato”, il nome del luogo derivava infatti dalla consuetudine di tenere in quella località fiere e mercati.

La chiesa, un buon esempio di oratorio bolognese tipico della metà del ‘600 inizi ‘700, viene descritta a tre navate con tre altari: il maggiore dedicato a San Matteo, con la statua del Patrono, della Madonna Addolorata, di San Francesco, di Santa Brigida e altre; l’altare a destra dedicato a San Luigi e quello di sinistra a Sant’Antonio da Padova.

Nell’anno 1780 la comunità di Savigno Mercato comprendeva 23 famiglie, dipendeva dalla parrocchia di Ponzano e non aveva un parroco nominato. Verbali della visita pastorale di cento anni dopo, del 19 luglio 1880, testimoniano che l’oratorio, mantenuto a fatica dalla povera gente del luogo, non versava in ottime condizioni; ma nonostante le difficoltà per mantenere l’edificio, continuando ad aumentare la borgata di Savigno gli abitanti espressero a più riprese agli arcivescovi di Bologna il desiderio di avere un proprio parroco: il primo fu don Giuseppe Serra, che ne prese possesso il 24 giugno 1924.

Nel 1966 venne inaugurata la nuova chiesa di Savigno dove, durante il restauro dell’antica San Matteo, si spostarono tutte le pratiche del culto.

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