Il primo ValsaPride è stato una camminata festosa e colorata
Domenica 10 settembre si è tenuto, con grande successo, il primo pride in Valsamoggia: il ValsaPride. Una camminata festosa e felice ha colorato e animato la strada che unisce Monteveglio a Bazzano, approdando in piazza Garibaldi nella cornice di INfestiVAL. Un corteo di più di cento persone (famiglie con bambinǝ, adultǝ, giovani, giovanissimǝ) hanno attraversato il territorio di Valsamoggia, donandole una nuova luce.
I pride sono manifestazioni che storicamente derivano e rievocano quelle che negli anni ’70 aprirono la strada alle lotte per i diritti delle persone LGBTQIA+: lesbiche, gay, trans, queer, intersessuali, asessuali e tuttǝ coloro che, al di là dell’etichetta, lottano per avere diritti che vengono loro negati. Finalmente non solo nei grandi centri ma anche nei margini della periferia inizia a prendere piede questo genere di manifestazioni.
Pride in inglese significa orgoglio e alle volte non a tutti è chiaro perchè è importante, ogni anno, affermare un “orgoglio gay”, cosa significa? Che senso ha? Nulla a che fare con l’essere presuntuosi o volersi mettere in mostra. Al contrario, significa ribadire l’importanza di rendersi visibili ad un mondo che nega la tua esistenza e con essa i suoi diritti.
Se nelle grandi città si manifesta in modo ormai istituzionalizzato, senza paura e con molto seguito (per fortuna); nei piccoli centri, nelle periferie, nei territori marginali un pride acquista una carica ed un senso ancora più forti. Nei paesi di provincia è molto più difficile, infatti, parlare apertamente di tematiche quali: orientamento sessuale, identità di genere, femminismo, patriarcato, sessismo, discriminazione. Ancora prevale una mentalità chiusa, spesso bigotta, che porta persone della comunità LGBTQIA+ (ma anche donne, migranti, persone con disabilità) a vivere “nell’ombra”, ai margini dei margini, non viste, non ascoltate. Questo sentimento ha come grave rischio ed effetto quello di allontanare persone (soprattutto
giovani) che, non comprese, abbandonano i loro territori, non li sentono più propri.
Ecco perchè siamo statǝ doppiamente orgogliosǝ di questo ValsaPride, che ha mostrato come anche in una piccola realtà provinciale ci sia una comunità accogliente, inclusiva, aperta, informata, attiva. Una manifestazione che ha visto sia persone adulte che giovani sorridenti e felici di essere (chi per la prima volta, chi di nuovo dopo tempo) parte attiva della propria comunità.
Lo abbiamo già fatto in piazza ma ringraziamo anche qui: il Comune, perchè non è scontato che un’amministrazione sostenga e co-organizzi un pride, FemmFest di Vignola che ha aperto la strada ai pride nella nostra provincia, Famiglie Arcobaleno per la loro gentile e importantissima presenza e tutte le altre associazioni che ci hanno sostenuto. Un grazie in più a tutte le persone che, oltre a supportarci nel momento in cui online si è diffusa la notizia del pride, hanno scelto di esserci, di camminare, di ballare, di
far sentire la loro voce perchè hanno fatto la differenza.
Forse non è stata una rivoluzione ma di certo è stato un cambiamento, siamo (e siate) felicissimǝ di esserne statǝ parte.
Beatrice Ricci
Presidente della Consulta Giovani di Valsamoggia